Spending review: Federmanager, no a tetti stipendi supermanager = Ambrogioni, ma retribuzioni siano improntate a sobrietà e legate a risultati
“Occorre piu’ sobrieta’, a tutti i
livelli. L’idea di mettere un tetto agli stipendi dei supermanager e’
improponibile, perche’ le aziende devono poter cercare sul mercato i
migliori manager. Ma questi manager possono anche accontentarsi di
retribuzioni piu’ basse di quelle attuali”. Cosi’ Giorgio Ambrogioni,
presidente di Federmanager, interviene con Labitalia a proposito della
polemica innescata dalle dichiarazioni dell’ad di Fs, Mauro Moretti.
“Diciamo, intanto, che di questa polemica si poteva fare
tranquillamente a meno”, premette Ambrogioni, ricordando che la stessa
Federmanager a suo tempo critico’ duramente gli esborsi esorbitanti
delle Fs per le liquidazioni di Cimoli e Catania, “che pure lasciarono
l’azienda in condizioni pessime”.
La giusta ricetta per ‘costruire’ un giusto compenso a un top
manager di un’azienda importante, pubblica o privata che sia, dice
Ambrogioni, “non puo’ essere una formuletta matematica”. “Si devono
invece tener presente -avverte- alcune condizioni fondamentali:
innanzitutto, piu’ sobrieta’ a tutti i livelli, poi si puo’ abbassare
la parte fissa della retribuzione del top manager e legare la parte
variabile ai risultati di medio-lungo periodo (e non a quelli di breve
periodo, ottenuti magari stressando l’azienda). Infine, i comitati di
renumerazione presenti in tutte le grandi aziende devono poter operare
liberamente e con serieta'”.
Quella a cui stiamo assistendo in questi giorni,
poi, commenta Ambrogioni, “e’ un’operazione un po’ strumentale fatta
dalla casta dei politici per deviare l’attenzione dell’opinione
pubblica su di un’altra casta: quella dei supermanager”. “Ora non c’e’
dubbio che la questione vada affrontata, ma occorre abbassare i toni
generali”, ribadisce.
Tornando a Moretti, pero’, da piu’ parti si e’ sottolineato che
al suo grande stipendio non corrisponde un’altrettanta alta efficienza
dei trasporti ferroviari, soprattutto di quelli dei pendolari.
“Moretti opera in un’azienda, le Fs, sottoposta a un forte controllo
sociale, diversamente da Finmeccanica o dal Poligrafico”, spiega
Ambrogioni che cita Andreotti e la sua famosa frase: “Solo un pazzo
puo’ pensare di risanare le Ferrovie”.
“Moretti forse non le avra’ risanate -aggiunge Ambrogioni- ma ne
ha fatto sicuramente un’azienda dignitosa e prova ne e’ la reazione
del suo piu’ diretto competitor, Diego Della Valle. Moretti ha
distinto tra alta velocita’ e trasporto locale sui cui ha chiesto
anche agli enti locali di fare la loro parte. Lui e’ a capo di una
Spa, non puo’ continuare a mettere soldi in una parte in perdita. Sul
problema sociale devono invece intervenire governo ed enti locali”.