Federmanager sulla Legge di stabilita’
Federmanager, con riferimento al tema della perequazione automatica, ha incontrato l’On. Damiano, Presidente della Commissione Lavoro della Camera; il Ministro del Lavoro Giovannini ed il Sen. Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro Senato.
In tutti questi incontri ha sostenuto l’iniquità di una ulteriore sterilizzazione della perequazione automatica su pensioni medio-alte (ma tutt’altro che d’oro) e sulle loro conseguenze nel tempo.
E’ anche grazie alle azioni della Federazione che la legge di stabilità, reintroduce, dal 2014 il meccanismo perequativo per tutte le pensioni, fino all’importo pari a sei volte il minimo Inps (€ 2.972,50/mese lordi) ed eliminando ogni tetto dal 2015.
Lo fa rimodulando in basso le fasce di rivalutazione ma riducendo di molto gli effetti negativi di un blocco totale, come avvenuto da ultimo per il 2012 e 2013 sulle pensioni di importo superiore tre volte il minimo Inps (€ 1.405,05/mese lordi per il 2012 e € 1.441,56/mese lordi per il 2013).
Fermo restando la valutazione comunque negativa di questa ennesima operazione ridistributiva a carico dei pensionati, occorre tener conto che si era in presenza di un’ipotesi ben più negativa e, cioè, di conferma di un blocco totale e permanente.
Al momento, invece, la Federazione non è riuscita ad impedire la reintroduzione del contributo di solidarietà sulle pensioni dai 100.000 € in su, un contributo che al di là dei dubbi sulla sua costituzionalità, ci vede contrari ad una applicazione indistinta e generalizzata che prescinde da una verifica della storia contributiva che ha dato vita a queste pensioni.
Al di là di alcune situazioni effettivamente “fuori misura” disturba la gogna mediatica cui è sottoposto chi è titolare di una pensione medio-alta; nonchè assistere a posizioni politiche che alimentano l’odio sociale e negano il merito.
Federmanager ha espresso la propria delusione sul contenuto della legge di stabilità: si poteva e si doveva fare molto di più – link alla video intervista su Labitalia – per incidere sui mille rivoli della spesa pubblica improduttiva, per rendere il ruolo dello Stato più leggero e meno invasivo, per evitare il proliferare di nuove tasse dai nomi fantasiosi e che assorbiranno per intero, se non di più, il modestissimo importo che verrà restituito alle imprese e ai lavoratori dalla revisione del cuneo fiscale.
Si apre ora un percorso parlamentare: anche su questo fronte Federmanager cercherà di svolgere una giusta ed equilibrata azione di sensibilizzazione.
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